Capacity Market: tutte le assegnazioni e i premi
In esito alla prima Asta del Capacity Market del 6 novembre sono stati assegnati circa 36,5 GW di capacità sul territorio nazionale e circa 4,4 GW su capacità estera. Della capacità aggiudicata, 1 GW è generato da fonti rinnovabili non programmabili (eolico, fotovoltaico e idroelettrico). Ulteriore capacità potrà essere contrattualizzata in esito all’asta per il 2023 che si svolgerà il 28 novembre p.v.
Al Capacity è stata ammessa:
- la capacità produttiva nuova o esistente (previa rinuncia agli incentivi erogati dal GSE)
- la capacità riferita a unità di consumo (UCMC)
- la capacità estera riferita a una o più “aree virtuali estere”.
Chi si è aggiudicato l’asta della capacità avrà diritto ad un premio di valorizzazione espresso in €/MW/ anno e alla regolazione rispetto allo strike price di quanto accettato nelle varie sessioni di mercato (l’obbligo di riconoscere a Terna qualunque ricavo eccedente il prezzo di esercizio.
Riportiamo le quantità complessivamente accettate e i relativi Premi di valorizzazione aggregati per ciascuna Area nazionale ed estera.
Il costo complessivo dell’asta è stato di circa 1,3 miliardi di euro, circa 450 milioni in meno rispetto alle stime espresse dal MISE. Il beneficio economico netto atteso per tutto il sistema è di circa 2 miliardi di euro/anno.
Tali costi saranno compensati da:
- l’eliminazione a partire dal 2022 del costo dell’attuale “capacity payment”;
- la riduzione dei costi di approvvigionamento nel mercato dell’energia e dei servizi, per l’effetto di calmierazione dei prezzi dei contratti del capacity;
- la restituzione del corrispettivo variabile per effetto dei contratti di opzione che saranno conclusi dagli operatori;
- il risparmio associato alla riduzione del valore dell’energia non fornita e alla riduzione attesa delle ore di interruzioni programmate di carico che sarebbero state conseguenti a condizioni di inadeguatezza del sistema (ore in cui il prezzo di mercato dovrebbe chiudersi a 3000 euro/MWh).
Sebbene sia ormai noto che tale sistema di remunerazione di impianti e risorse giocherà un ruolo fondamentale nell’equilibrio del sistema elettrico e accelererà la transizione energetica verso la decarbonizzazione, l’offerta di capacità convenzionale è risultata inferiore alle previsioni. Alcuni operatori hanno deciso di non offrire capacità pur avendola qualificata, per non rinunciare alla differenza dello strike price, quindi a potenziali prezzi più alti sui mercati di bilanciamento. Ci si aspettava invece il ruolo marginale delle rinnovabili nelle assegnazioni della prima asta.
Sarà interessante analizzare, quando e se verranno pubblicati per esteso e non solo in forma aggregata, i volumi contrattualizzati dai singoli operatori. Rispetto ai volumi di mercato aggregati pubblicati dal GME e da Terna, grazie al nuovo meccanismo, gli attuali produttori potrebbero registrare un aumento dei ricavi netti pari a 700-750 milioni di euro all’anno: senza ombra di dubbio il futuro del mercato elettrico sarà influenzato dal Capacity Market.