Idrogeno green: l’energia del futuro
I piani d'investimento annunciati da diversi Paesi europei mostrano che nel prossimo futuro l'idrogeno ricoprirà un ruolo chiave all’interno del piano di decarbonizzazione del settore energetico europeo.
La strategia Eu ha definito i driver chiave della trasformazione industriale e proposto una serie di azioni per accelerare la decarbonizzazione e mantenere la leadership industriale. In tal senso è nata la Clean Hydrogen Alliance che riunisce l'intera catena del valore: investitori, partner governativi, istituzionali e industriali.
Tipologie di idrogeno
Esistono diverse tipologie di idrogeno in natura, le 3 principali sono: grigio blu e verde. È “grigio” più del 90% dell'idrogeno attualmente prodotto ed impiegato per usi industriali, ed è prodotto da fonti fossili senza il recupero della CO2. Quello “blu” viene estratto da idrocarburi fossili ma la CO2 prodotta dal processo non viene liberata nell’aria bensì catturata e immagazzinata. Quello “verde” invece viene estratto dall’acqua usando l’energia prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili. Il suo impiego era già studiato a livello sperimentale, ma solo di recente, con la minaccia ambientale sempre più vicina, diventa necessario un piano concreto di utilizzo di idrogeno green.
Le principali criticità
La partita sulla diffusione dell’idrogeno verde si gioca sui costi e sulla normativa. Per decarbonizzare l’Europa è necessario rendere l’idrogeno verde più competitivo di quello “grigio”. Sebbene il costo principale ricada sugli elettrolizzatori, è anche necessario creare una pipeline di progetti concreti, un programma d’investimenti, e una legislazione ad hoc che metta in moto e regoli l’economia dell’H2. A queste criticità risponde proprio il piano del Clean Hydrogen annunciato a Bruxelles a fine 2020. Esso prevede l’installazione di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori entro il 2024, e altri 40 gigawatt entro il 2030 che porteranno al pareggio dei costi tra idrogeno grigio e verde. I tavoli all’interno dell’Alleanza identificheranno le esigenze tecnologiche, le opportunità di investimento e le barriere normative.
Idrogeno Verde
“L'idrogeno eco-sostenibile verrà prodotto da energia solare nei paesi caldi, da eolico nei paesi costieri e da reforming del metano nei paesi ricchi di gas combinata a sistemi di cattura della CO2”. Sono quindi essenziali il processo di elettrolisi dell'acqua e delle complesse operazioni di trasporto del gas sia forma compressa che liquida.
L’utilizzo di questo sistema di alimentazione può diffondersi in settori come l’industria pesante, i trasporti, o nel comparto del riscaldamento, a forte utilizzo di combustibili fossili. Ad esempio l’idrogeno potrebbe sostituire il carbone per alimentare gli altiforni per la produzione di acciaio o ghisa. Oppure potrebbe alimentare mezzi pesanti, autobus o treni oggi a benzina, metano o elettrici.
Progetti Gruppo Cura
GC sta studiando un progetto per coniugare la produzione e condivisione di energia elettrica da fonte rinnovabile con la produzione di idrogeno verde per movimentare un treno passeggeri. Il progetto prevede la produzione di idrogeno rinnovabile usando energia solare con il coinvolgimento di una o più Comunità Energetiche di cittadini a Faenza. La linea ferroviaria individuata è la Ravenna-Faenza-Firenze, oggi alimentata a gasolio come il 40% delle principali linee ferroviarie europee (non alimentabile elettricamente), potrebbe essere uno dei primi progetti italiani in tal senso.
In Germania è già attivo dal 2018 il Coradia iLint, il primo treno passeggeri al mondo alimentato da una cella a combustibile a idrogeno, che produce energia elettrica per la trazione e sono in arrivo altri 41 treni. In Francia è prevista una conversione dei trasporti su rotaia dal 2022 grazie a treni bimodali elettrici a idrogeno, così come nel Regno Unito saranno convertite le locomotive a trazione tradizionale in locomotive ad idrogeno, su tutte le tratte regionali servite dalla trazione a diesel. La sostituzione di un solo treno a gasolio con alimentazione a idrogeno abbatterebbe circa 700T di CO2 annue, equivalenti alle emissioni di 400 auto. La ferrovia è importante, localizzabile e ripetitiva e permette di identificare un consumo di carburante certo e di lungo periodo. GC in quanto operatore di mercato e per la sua natura consortile è un aggregatore naturale, nonché promotore e referente di progetti di questo tipo.
In un futuro non troppo lontano potrebbe essere quindi usuale salire su treni e trovare stazioni di rifornimento a idrogeno diffuse come quelle a gas e magari in grado di fornire idrogeno anche alle centrali elettriche.