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Giovedì, 29 Luglio 2021

Il contributo meteo ai prezzi energetici

Il mese di giugno ha fatto registrare temperature da record in Italia e in tutta Europa.

I modelli seasonal mostravano già da inizio primavera segnali di anomalie calde per giugno, che sono diventate sempre più robuste. Nel corso della primavera i forecast su giugno per l’Italia sono passati da +1,5° a un +2,5°. Il mese ha effettivamente chiuso a 3° sopra la media climatologica del trentennio precedente e circa 2,2° sopra la media dell’ultimo decennio.

Questo caldo anomalo è stato dovuto ad un blocco della circolazione atlantica (Rex Blocking o Omega Blocking in alternaza) che ha favorito la risalita di masse di aria africana spesso accompagnate da estese avvezioni di sabbia sahariana.

 mappa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2° heat wave di giugno 2021, avvezione di sabbia desertica sull'Italia, img del 22/06.

I cieli lattiginosi per la presenza di sabbia hanno parzialmente limitato la produzione fotovoltaica a causa della minor trasparenza atmosferica e del deposito successivo di residui sabbiosi sui pannelli.

In questo periodo l’apporto di idrofluente è stato scarso viste le ridotte precipitazioni già dei mesi precedenti. Inoltre i livelli dei prezzi hanno allettato i produttori che hanno anticipato il rilascio delle acque da bacino, avvenuto tra fine maggio e inizio giugno, anziché in estate inoltrata. Questo ha avuto un certo peso in Italia e Francia in cui l’idroelettrico cuba circa 14 e 19 GW, a differenza della Germania (2 GW) in cui a fare la differenza sono invece il vento (circa 45-47GW) e il sole (circa 45GW).

Nel complesso in Italia le due ondate calde di giugno hanno determinato un aumento della domanda fra inizio mese e fine giugno di circa 25-28% in peak e del 33-35% off peak. A fare la differenza è stata la presenza delle cosiddette “notti tropicali”, ovvero quelle ore notturne in cui le temperature minime hanno superato i 20° causando una forte percezione di afa. Tali condizioni sono alla base dell’aumento della domanda per condizionamento.

 temp orarie

Rispetto allo stesso periodo del 2020 (che partiva da una domanda parzialmente compressa a causa del lockdown) la domanda 2021 è stata di molto superiore con un delta fino a 10 GW di carico richiesto nella 3° decade di giugno, riallineatosi poi in parte a luglio.

domanda power

Nelle mappe mostriamo il delta delle anomalie degli ultimi 3 anni rispetto al 2021 con dettaglio in tabella

delta temp

tabella1

Nel grafico seguente l’analisi del PUN Giugno 2021 vs temperature

pun vs temp

Il punto sul mese di luglio

Nella prima decade di luglio abbiamo assistito alla terza heat wave sul Mediterraneo e sull’Europa centrale. La risoluzione del pattern di circolazione rex blocking e la migrazione blocking atlantico verso ovest ha dato il via ad un periodo meno caldo e più instabile specialmente sull’Europa centro settentrionale. Sono riprese le precipitazioni, che in Francia e Germania sono state le più intense alluvioni estive degli ultimi 100 anni. Le anomalie calde in Francia e Germania sono diventate negative. In Italia nell’ultima parte del mese persisteranno le anomalie calde specie al centro e sud, invece in Francia e Germania rimarranno leggermente negative.

Proiezioni nel medio lungo termine

Per l'Italia lo scenario più probabile (55%) vede una pausa fresca nella prima decade di agosto con temperature in media o lievemente sotto la media (-1°) e un ritorno a temperature superiori alla media (+1° circa) nella parte finale di agosto. Meno probabile (al 30%)  la prosecuzione del periodo caldo (+3° di anomalia) fino alla metà della prima decade, che vende in generale l’alternarsi di anomalie positive e negative tra le decadi del mese. In Germania è atteso più probabilmente un aumento progressivo delle produzioni eoliche e la prosecuzione del pattern instabile e piovoso che inficerà le produzioni in picco del fotovoltaico.

Il forecast per settembre ha segnali meno robusti. Lo scenario più probabile valutato al 40% vede un mese relativamente estivo con anomalie calde su buona parte dell’Europa, ascrivibili a residue ondate calde africane. Se il pattern di circolazione in essere dovesse proseguire, potrebbero verificarsi eventi estremi alluvionali nei mesi di ottobre e novembre sull’Italia. In generale la notevole quantità di calore immagazzinata nel Mediterraneo nel trimestre estivo aumenterà tale rischio.

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