Il Decreto bollette contro il rincaro energia
Con la stagione termica alle porte continua la corsa al rialzo dei prezzi su tutti i mercati energetici. Il power ha toccato i 200 €/MWh e il gas quota ormai sopra i prezzi del Brent.
Il Consiglio del Ministri approva il DL contro il caro bollette per mitigare gli aumenti di costo a partire dal 1° ottobre. L’intervento del valore di oltre 3 miliardi di euro si unisce a quello da 1,2 miliardi di giugno.
Con la delibera 396/2021/R/com Arera ha recepito le disposizioni tariffarie di cui al c.d. Decreto Bollette, in particolare per quanto riguarda gli oneri di sistema. Nello specifico saranno azzerate le aliquote sugli oneri generali di sistema Asos e Arim sulle utenze domestiche e sulle utenze in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Per un cliente in BT con potenza impegnata pari a 10 kW e consumo annuo di 50.000 kWh, il risparmio in bolletta rispetto alle tariffe di settembre sarà pari a circa 34 €/MWh
Per le altre utenze elettriche si conferma la riduzione degli oneri già attuata nel terzo trimestre, per cui erano stati stanziati 1,2 miliardi di euro.
Per il gas è prevista la riduzione dell’Iva al 5% per usi civili e industriali nelle bollette di competenza del quarto trimestre 2021. E’ stato predisposto l’annullamento delle aliquote relative ad una parte degli oneri di sistema gas (RE, GS, UG3) per tutte le tipologie di utenze.
I costi saranno trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) e saranno in parte compensati dai proventi delle aste CO2.
Anche l’Europa si sta muovendo per studiare una tool box a disposizione degli stati membri come ha annunciato la commissaria europea per l’energia Kadri Simson. Nel breve termine l’Europa potrebbe suggerire un abbattimento dell’Iva e delle accise come di fatto ripreso nel DL italiano. Intanto dal 1° ottobre aumenteranno le esportazioni di gas norvegese: + 1 mld mc/anno da Troll (per un totale di 37 mld mc/anno) e +1 mld mc/anno da Oseberg (per un totale di 6 mld mc/anno). Sul lungo periodo sarà invece necessario ridurre la dipendenza dai combustibili fossili stranieri e lavorare sull’autoconsumo, comunità energetiche e PPA.
Nonostante queste misure appare evidente quanto la diffusione delle fonti rinnovabili sia penetrata troppo lentamente in un’Europa frettolosa di chiudere i suoi giacimenti di carbone e per puntare su fonti energetiche più pulite.